7 motivi per essere grata a mio nipote

Ho provato a ricapitolare i motivi per esssere grata a mio nipote, il mio piccolo Leone. Ecco l’elenco (ovviamente parzialissimo):

1. Le emozioni. Da quando è nato ho le “lacrime in tasca”. Nei primi mesi, ogni volta che  ho preso in braccio quel fagottino ho pianto, per ogni più piccola conquista mi veniva la pelle d’oca e gli occhi diventavano immediatamente lucidi.

2. Le sue manine e i suoi piedini cicciotti. Sono stati la conferma che la perfezione esiste. E potevo toccarla e baciarla.

3. Il ripescaggio di ricordi. Alla sera, quando torno a casa dopo aver passato il pomeriggio con Leone, spesso mi ritrovo a sfogliare gli album con le foto dei miei figli piccoli o a rileggere i diari di quegli anni pieni di gioie ma anche di ansie e insicurezze. Mi sento così più vicina alla mamma di Leone: la penso con grande tenerezza e confronto con ammirazione la sua tranquillità con la mia antica agitazione.

4. Gli esercizi di pazienza. Con calma ripetiamo gli stessi gesti, non mi arrabbio se rovescia dieci volte la cesta dei giochi o se si nasconde quando devo cambiarlo, non insisto se non vuole chiudere gli occhi  anche con un sonno esagerato. Mi sono scoperta molto più rilassata come nonna che come mamma.

5. Il movimento all’aria aperta. Ci facciamo chilometri, io a piedi e lui sul passeggino. A passo veloce quando cerco di farlo dormire (ci mette sempre una vita). Piano piano quando partiamo alla scoperta di qualcosa che siano fiori, alberi “graaandissimi”, ruspe al lavoro, cani a passeggio o bimbi più grandi di cui lui ammira le prodezze a bocca aperta. In ogni caso, tanto bel movimento all’aria aperta anche per nonna Maria Grazia…

6. La riscoperta di parchi e parchi gioco. Quanto sono belli i parchi di Milano! Soprattutto in questa stagione, con i colori autunnali, con il sole che si intravvede tra gli alberi.  Nei Giardini di Porta Venezia osservo il guidatore del trenino. Non ci posso credere! E’ sempre lui, ovviamente più anzianotto e appesantito, ma il trenino è lo stesso, i nanetti nel prato pure. Che buffo!

7.  I giorni di vacanza. Da quando è iniziata la mia felicissima “second life”, cioè da quando sono in pensione, l’idea di vacanza ha assunto ovviamente un altro significato e nelle mie giornate c’era tempo per tutto e per tutti. Ma da quando faccio la nonna (quasi) a tempo pieno il concetto di tempo libero ha ripreso la vecchia forma. Adesso, solo l’arrivo dell’altra nonna mi fa sentire veramente in vacanza 😉