A lezione di empatia

La legge ha più di vent’anni. Ma c’è voluto tempo perché, piano piano, nelle scuole della Danimarca diventasse curricolare l’ora di empatia. Oggi, in tutto il Paese, per gli studenti dai 6 ai 16 anni, un’ora alla settimana viene dedicata all’attenzione verso gli altri, all’insegnamento di come fare a leggere le emozioni di chi ti sta accanto. Si tratta in realtà anche di educazione alla felicità, perché è ormai acclarato che la perdita di empatia e la crescita del narcisismo, inteso come attenzione esclusivamente a sé, siano importanti fattori di depressione e di insoddisfazione per la propria vita.

Come si insegna empatia? Non ci sono manuali e programmi, ma viene lasciata libertà ad ogni classe di scegliere con l’insegnante come impostarla. Ci si trova in un ambiente rilassante, dove tutti si trovano a proprio agio, si discutono problemi singoli e di gruppo (per esempio i casi di bullismo o discriminazione), si parla, ma soprattutto ci si sforza di ascoltare le ragioni dell’altro, di ‘mettersi nei suoi panni’, con lo scopo ultimo di sentirsi parte di una comunità. Mentre si discute si mangia anche una torta, chiamata appunto Torta dell’empatia, che i ragazzi imparano a cucinare tutti insieme.

Una buona cosa, utile per la formazione della persona e del cittadino, al di là e con la stessa importanza delle altre materie scolastiche. Certo utile in Danimarca, dove non sono pochi gli episodi di razzismo e xenofobia che ci raccontano le cronache di questi tempi. E utile sarebbe anche da noi, dove la cura per il rapporto tra gli studenti viene lasciata alla buona volontà di insegnanti che hanno il tempo, la capacità e l’entusiasmo di insegnare quella che non è certamente una caratteristica naturale, ma una competenza da apprendere.

Un’altra riflessione sulle scuole nordiche è in questo post.

Qui invece si parla di educazione alla non violenza e qui di come il tai chi e altri esercizi di meditazione corporea possono aiutare i bambini nella lor crescita.

La foto di copertina è tratta dall’articolo del sito Quartz, da cui sono state tratte anche molte delle informazioni.