La perfezione

Stefania mi ha mandato uno scritto che racconta la sua storia d’amore con la nipotina Viola. La sua prosa così lirica mi ha fatto venir voglia di trasporla in poesia. E così è stato, con la sua approvazione.

 

La perfezione

 

Con le sue coscette

piccole e perfette,

un po’ bambina e un po’ formica,

dorme, qui vicino a me,

Viola.

 

La sua prima notte fuori casa

ed è una notte con noi.

La guardo:

la lampada a forma di ragno

appartenuta a mia nonna Giovanna

illumina la sua schiena

e la casacca a righe viola e bordeaux

usata per stasera come pigiama.

Sua madre

l’aveva portata a Cecilia da una gita,

forse del quinto…

 

Buffo!

Ieri Cecilia ha fatto

il suo ultimo giorno di scuola.

Cicli che terminano,

cerchi che si chiudono,

e altri come fiori, come le viole,

si annunciano.

 

“Nonna, guarda la luna!”

e ha aperto la finestra della terrazza, stasera,

poi si è appoggiata alla ringhiera

a guardare le luci.

E, dandomi le spalle,

il suo era guardare lontano.

Il mio era amore sconfinato

per quel triangolo di felpa grigia.

 

Adesso il respiro

è lento e fondo.

Sugli angoli della bocca,

un po’ di dentifricio alla fragola.

 

Stefania Torri

 

Per chi volesse leggere il ricordo di Stefania per sua nonna Giovanna, ecco il post.

 

p.s. Per chi, come me, non avesse capito il verso “…da una gita, forse del quinto”, ecco la spiegazione di Stefania: ‘è una forma forse dialettale per indicare la gita del quinto anno di scuola superiore.’  Ma forse sono solo io ad essere un po’ tonta…