Mercedes Sosa, che canta i popoli della Terra

Esattamente 10 anni fa, il 4 ottobre 2009, se ne andava Mercedes Sosa, la grande voce dell’Argentina.

Cantava, tra le altre, anche la canzone della Pacha Mama, la Madre Terra della tradizione andina, con cui spesso è stata identificata, per la sua capacità di comprendere in sé tutte le culture dei popoli del pianeta.

Yo soy la noche, la mañana
Yo soy el fuego, fuego en la oscuridad
Soy pachamama, soy tu verdad
Yo soy el canto, viento de la libertad

Nata nel luglio 1935 a Tucumán, in una famiglia poverissima, comincia a cantare a scuola, con la sua maestra di musica, e da allora non ha mai smesso di cantare per testimoniare il suo pensiero.

Il suo impegno a favore degli oppressi è costante, senza esitazioni. Canta per i popoli indigeni, canta contro ogni governo repressivo, in Argentina e nel mondo. Canta contro tutte le dittature, mettendo in musica le parole di poeti come Neruda e Victor Jara, uccisi subito dopo il golpe cileno.

Continua a cantare anche sotto la dittatura argentina più terribile, che inizia nel ’76. Via via i suoi dischi vengono ritirati dal mercato, i suoi concerti cancellati, nonostante la fama nessuna sua canzone viene più trasmessa alla radio. Nel ’79  è costretta a prendere la strada dell’esilio, lasciando anche con grande dolore suo figlio Fabian ai nonni.

In Europa è tra le prime a portare all’attenzione mondiale il dramma dei desaparecidos. Ma il suo Paese le manca muchísimo e appena può, nel 1982, prima ancora che la dittatura finisca, anche se ormai se ne vedeva il termine, torna in Argentina e subito si esibisce.

Con il ritorno della democrazia il lavoro di Mercedes Sosa non si ferma. Sostiene giovani musicisti di ogni Paese e di ogni genere musicale, all’impegno politico aggiunge quello per l’ambiente, partecipando come vicepresidente del comitato di redazione della Carta della Terra, che esce dalla Conferenza Rio+5, nel ’97 a New York.

Anche l’impegno per le donne e l’uguaglianza di genere ha sempre accompagnato la sua arte. Nel  1969 pubblica un album, Mujeres Argentinas, dedicato a importanti personaggi femminili del suo Paese, tra le quali la patriota andina Juana Azurduy, che interpreterà anche in un film. Si attiva anche per la depenalizzazione dell’aborto, lottando contro la terribile piaga dell’aborto clandestino.

Dal figlio Mercedes ha due nipoti. La prima, Araceli, è molto legata alla nonna. I genitori sono sempre impegnati e Mercedes che cosa può fare? Fa la nonna, come molte di noi: se la porta in giro per l’Argentina nelle sue tourné. Durante il concerto trova sempre qualcuno che accudisce e coccola la bambina, amata nipote della Pacha Mama.  Oggi Araceli, musicista anche lei, segue la Fondazione dedicata a Mercedes.

Mercedes Sosa in concerto

Su youtube si trovano molti video di Mercedes Sosa.

In questo canta Gracias a la vida, lo struggente messaggio che Violeta Parra compose poco prima del suicidio.

Questa invece è la celeberrima Todo cambia, del cileno Julio Numhauser, qui cantata da Mercedes in uno dei suoi ultimi concerti.

La canzone citata all’inizio del post è invece Viento del alma (Pacha Mama), di Fernando Martins Barrientos e Osvaldo Porrini Montes.

 

Qui un altro post su una grande cantante e nonna.