Miss Nonna Simone

Nina Simone era (anzi è, perché la sua voce, grazie al cielo, è per sempre) una delle mie musiciste preferite. Non solo cantante, perché era una meravigliosa pianista classica, ma anche molto di più, genio della musica, maestra e ispiratrice di più di una generazione di musicisti.

Ho ascoltato all’infinito buona parte della sua discografia, sono riuscita ad assistere a uno dei suoi pochissimi concerti italiani, a Milano all’Orfeo, ho letto la bella biografia di David Brun-Lambert, ho visto con emozione il documentario What Happened, Miss Simone? sulla sua vita.

Una vita molto difficile, tormentata e travagliata. E’ stata un faro e un emblema per i movimenti per i diritti civili degli afroamericani negli Usa: nel 1963 scrisse la canzone Mississippi Goddam, dopo l’assassinio di quattro bambine, uccise in un attentato razzista organizzato dal Ku Klux Klan. Vittima di violenze, è stata attiva anche nella causa femminista (un esempio nella canzone Four women), ha vissuto a lungo in Africa, è stata acclamata sui palcoscenici di tre continenti. Ma la sua mente ha spesso vacillato, è sprofondata in abissi di depressione che le hanno impedito a lungo di suonare e cantare. Ha poi ricominciato (ed è allora che ho potuto sentirla dal vivo), ma il blue mood non l’ha mai più abbandonata.

Ma è stata anche una mamma e nonna amorevole e nel sito a lei dedicato ho trovato un post della nipote ReAnna, la lettera piena di affetto di un’adolescente che ricorda la nonna, conosciuta quando era piccola.

 

E’ divertente a volte, quando sento la gente dire quanto era meravigliosa mia nonna e che enorme influenza ha avuto in tutto il mondo con la sua musica. A dodici anni, ciò che ricordo soprattutto di lei è di come era fantastica e quanto mi faceva ridere.

Qualche volta, quando sono sola nella mia stanza, posso ancora sentire il suo profumo. Se mi sento sola o impaurita posso sentire il suo abbraccio. Mia mamma e mio papà mi dicono sempre quanto abbiamo in comune. Piccole cose, come l’amore per i cibi piccanti, i gioielli e il cioccolato! Anche cose grandi, come la grande timidezza che in realtà aveva e che aiuta me a non essere timida. Mia mamma dice anche che quando Dio dà così tanti doni, li accompagna a grandi responsabilità. E sto cominciando a capire che cosa significa.

La nonna era una pianista classica, cantante, poeta e anche molto di più. Credo che sia per questo che si dava molto da fare ad aiutare le altre persone a tirar fuori le loro doti. Quando la mamma girava per fare concerti mi portava sempre con sé. Talvolta mi faceva anche salire sul palco a cantare, come faceva la nonna con lei. Penso che fosse nervosa come lo ero io, quando succedeva.

A volte mi dimentico quanto è speciale essere l’unica nipote di ciò che la gente considera una leggenda. Ad essere sincera, mi sembra normale. Il mondo la conosceva come Nina Simone, la Leggenda, ma tutto quello che so quando penso a lei, la prima cosa che mi viene in mente è… amore. Questo è ciò che ha dato a me e a chiunque altro. Se questo è essere una leggenda, beh, allora è quello che voglio diventare. Non penso che importi essere famosi o che la tua famiglia sia famosa. Penso che l’amore sia la cosa più importante perché è ciò che è rimasto nel mio ricordo. E’ ciò che mi fa sorridere quando penso a lei oppure canto accompagnando qualcuna delle sue canzoni. E’ ciò che mi fa aver voglia di fare cose che la facciano sentire orgogliosa di me ed è ciò che mi fa sentire orgogliosa di essere sua nipote.

 

It’s funny sometimes when I hear people talk about how amazing my grandmother was, and how much of an impact she and her music has had to people all over the world. At twelve years old, mostly what I remember about her is how awesome she was and how much she made me laugh.

Sometimes when I am alone in my room, I can still smell her perfume. If I get scared or lonely sometimes I can feel her hugging me. My mom and Dad always tell me how much we have in common. Some small things like, how much I love spicy food, jewelry and chocolate! Some big things too, like how shy she really was and that helps me not to feel so shy myself. My mom always says that when God gives you so many big gifts, they come with responsibilities. I hadn’t really thought about it like that but I am starting to understand what that means.

Grandma was a classical pianist, singer, poet and so much more. I guess that’s why she was always so busy trying to help other people find their gifts. When my mom was on the road performing, she would carry me everywhere with her. She even brought me out on stage to sing with her, just like Grandma did with her. I wonder if she was as nervous as I was when that happened to her.

I guess sometimes I forget how special it is to be the only grand daughter of what people call a legend. To be honest, it feels like normal to me. The world knew her as Nina Simone: The Legend, but all I know is when I think about her, the first thing that comes to my mind is…Love. That is what she gave to me, and everyone else. If that is what a legend is, then that’s what I want to become. I don’t think it matters that much if you are famous or your family is famous. I think the love part is the most important because that what I remember more than anything. That’s what makes me smile when I think about her or sing along to some of her songs. That’s the part that makes me want to make her proud of me and that’s the part that makes me the most proud to be her grand daughter.

 

Nina Simone ha pubblicato circa una ventina di album, tutti di alto livello. La maggior parte delle persone conosce My baby just cares for me, perché ripresa negli anni ‘80 da una famosa pubblicità di Chanel. Ma vi consiglio di andarvi a cercare anche altri brani di questa voce assolutamente unica e meravigliosa.

Qui il post su un’altra grande voce e inarrestabile combattente, Rosa Balistreri.

Qui invece il post su un’altra donna importante per la storia afroamericana.