Nonne felici di essere in rete

Tempo fa avevo raccontato del mio piacevole incontro con il Movimento AvaEva, l’attivo e vitalissimo movimento delle nonne svizzere del Canton Ticino. Ne avevo parlato qui e, prima di incontrarle, anche qui.  Avevo detto anche di essere incappata quel giorno in una mia vecchia amica, che non vedevo da tempo. Ecco, questa amica è Raquel, uruguayana, ma anche svizzera da una vita. Oltre al fatto che ci piacciamo, ci lega l’avere entrambe un marito fotografo. Ho chiesto a Raquel di raccontare come vive il suo essere nonna. Ed ecco la sua storia.

Nonne felici di essere in rete

Giovane mamma, giovane nonna

Son diventata mamma la prima volta a 21 anni e a 23 avevo già due splendide bambine!

Da una parte vivevo l’esperienza genitoriale con una certa spensieratezza data dalla giovane età, ma la consapevolezza dell’importanza dell’educazione e della trasmissione dei valori verso le mie figlie non è mai venuta a meno, anzi piuttosto la sentivo come un ineluttabile dovere.

La conseguenza di questa anticipazione dei tempi è stata che a 45 anni ho cominciato a sentire il forte desiderio di diventare nonna: mentre le mie figlie, di 23 e 25 anni, mi dicevano ‘Se vuoi un bimbo piccolo potresti concepirlo tu’, dentro di me era molto chiaro che non si trattava di voglia di maternità, ma desiderio di nonnitudine.

Vedendo altre donne passeggiare con i loro nipoti in carrozzina provavo momenti di gelosia e mi dicevo ‘E a me i nipotini arriveranno? Quando? Potrò occuparmi di loro?’

Finalmente arrivò Zoe, oggi ventenne, poi Massimo di 18 e infine Lai, che oggi di anni ne ha 10.

Essere nonne: gioia e libertà

Fare la nonna mi ha sempre riempito di gioia, ho potuto godermi i nipoti e mi auguro di farlo ancora. Con ciascuno di loro ho gustato lunghe e belle vacanze e i ricordi che ci portiamo dentro sono nostri e unici, felici e carichi d’amore.

La gioia emerge dalla differenza tra i compiti di un genitore che alleva i propri figli e la forte e illimitata libertà che caratterizza il tempo che una nonna passa con i nipoti.

Non solo si ha solo più tempo a disposizione, ma in questo tempo ci si lascia sorprendere maggiormente.  Ci godiamo di più lo stare insieme perché lo vediamo come un’eccezione e così, magari, concediamo ai nipoti qualche piccola trasgressione. La complicità e l’amore rendono questo legame unico e semplicemente fantastico.

Mi sento super fortunata perché ho potuto fare la nonna come avevo immaginato e desiderato, per esempio non a letto malata come la nonna nella fiaba di Cappuccetto Rosso. Tutt’altro: ho potuto andare in giro per il mondo con i miei nipoti, senza voler a tutti i costi “tramandare i valori della vita”, ma vivendo nuove esperienze con i miei amori piccoli, imparando ogni giorno qualcosa di nuovo insieme a loro.

Il Movimento AvaEva

Qualche anno fa sono stata contattata da un’amica che voleva creare nel Canton Ticino qualcosa di simile a ciò che già esisteva nella Svizzera interna con il nome di GrossmütterRevolution. Dopo un primo incontro tra noi, abbiamo coinvolto altre quattro nonne e insieme abbiamo creato il Movimento delle nonne nella Svizzera Italiana e che, poco tempo dopo, è diventato il Movimento AvaEva, le nonne impegnate.

Sei mesi fa abbiamo fondato l’Associazione AvaEva, acquisendo una maggiore autonomia e assumendoci la responsabilità di non dover contare completamente sul sostegno, di vincoli e risorse, del Percento culturale Migros (la Fondazione svizzera impegnata nel sostegno e nella promozione di progetti culturali e sociali. n.d.r).

In sei mesi più di 100 nonne ticinesi hanno deciso di diventare socie di AvaEva, molte delle quali partecipano alle nostre attività e ai progetti che realizziamo. Nel Comitato attuale siamo otto donne in età di essere nonne: ciascuna s’incarica di organizzare e realizzare dei progetti a partire dai bisogni attuali delle nonne e anche dalle loro competenze e aspettative.

All’inizio mi sono impegnata a organizzare alcuni incontri per stimolare delle riflessioni al femminile con al centro tematiche come, ad esempio, l’invecchiamento, le aspettative o le relazioni con il proprio partner.

Recentemente, ho deciso di dedicarmi alle complicate conseguenze a cui portano le separazioni, i lutti, i trasferimenti di residenza, ecc., tutti eventi in cui spesso risultano in vario modo compromesse le relazioni tra nonna e nipoti. Non è stato possibile creare un gruppo allargato su questa tematica, poiché il dolore che prova una nonna in assenza del rapporto con i suoi nipoti è difficile da condividere con estranei. Ma i gruppi ristretti ci hanno permesso di valutare l’importanza e la dimensione di questo fenomeno, tra l’altro in assenza in Svizzera di un supporto legislativo che possa aiutare a risolvere o ad attenuare il problema.

Il piacere della condivisione

Per me, far parte di AvaEva ha significato poter condividere la mia esperienza di nonna con altre simili, poter approfondire insieme alle altre importanti questioni legate al ruolo di nonne o semplicemente all’invecchiamento al femminile.

L’Associazione AvaEva è un esempio di ciò che possono essere le nonne oggi, attive nella collettività, partecipi alla realtà sociale, con molte idee, che si riuniscono per agire insieme. Soprattutto sono passate dal cliché della nonna che crea problemi alla realtà della nonna che li risolve. Oggi le nonne hanno un lavoro, frequentano eventi culturali, viaggiano, sono impegnate socialmente e/o politicamente e non hanno in testa esclusivamente la famiglia, senza smettere però di accudire i nipotini o di raccontare loro delle storie.

Per chi volesse sapere di più su AvaEva può consultare il nostro sito. Ma se volete anche partecipare a qualche attività, siete invitate a farlo!!! Ricordate che alla nostra età la condivisione rappresenta una marcia in più, mentre la chiusura in noi stesse toglie luce, energia e forza alla nostra vita.

 

Il ritratto di Raquel con i nipoti in copertina è di Alfonso Zirpoli, questo il suo sito.