Amalia Finzi e le altre Signore delle Comete

Mia madre ormai è davvero anziana, ma, come ho avuto altre volte occasione di raccontare, è molto attiva, e anche in rete. Una grande fortuna per lei: in questo modo resta connessa con le amiche (anche se non tutte sono brave come lei, ma di solito le figlie fanno da mediatrici) e con i nipoti, sparsi in giro per il mondo, oppure troppo indaffarati per andare spesso a trovarla.

Stamattina mi ha segnalato una videointervista ad Amalia Finzi, ingegnera aerospaziale e splendida nonna di Gallarate. Se avete dieci minuti di tempo, godetevela. Per vederla cliccate su questo link La Signora delle Comete.

Lo spunto iniziale dell’intervista è stato l’argomento del film Il diritto di contare (Hidden Figures, qui il trailer) che racconta la storia delle tre matematiche e fisiche aerospaziali, Katherine Johnson, Mary Jackson e Dorothy Vaughan, che hanno collaborato in modo sostanziale alla missione dell’Apollo 11, calcolandone la rotta. Una storia di maschilismo e di razzismo nell’America anni Sessanta, perché, oltre che donne, le tre scienziate sono afroamericane.

Un inciso: il film, emozionante e coinvolgente, mia mamma l’ha già visto, io no, non ancora, ma me l’ha raccontato per filo e per segno, con dovizia di particolari, come ha sempre fatto con noi, in famiglia,  e con le sue amiche che andavano meno al cinema di lei. Quella del raccontare è una dote che ha sempre avuto (ereditata da suo padre, mio nonno, altro grande raccontatore) e vi assicuro che ancora oggi riesce a farvi sentire dentro al film, senza perdere una scena.

La vera Katherine, Katherine Johnson, classe 1918, è ancora viva e ha partecipato alla cerimonia degli Oscar, quando hanno premiato il film. Ha sei nipoti e quattro pronipoti e continua a incoraggiare loro e i vari studenti che la vanno a visitare a intraprendere una carriera nel campo delle scienze e delle tecnologie.

Bene, tornando ad Amalia Finzi, l’intervista è piacevolissima. Questa donna delle nostre parti, madre di cinque figli, carica di energia alla soglia degli ottanta anni, invia un messaggio importante per tutte noi e soprattutto per le giovani generazioni.

Lottare ogni giorno per la propria autostima è un dovere di ogni donna (e sottolinea dovere), la strada per raggiungere la consapevolezza su cui costruire la nostra capacità di affrontare le sfide del futuro, ma anche quelle della vita di tutti i giorni. E per fare questo è necessaria competenza e preparazione. Perché le nostre società non sono cambiate ancora abbastanza da quando Amalia, Katherine, Mary e Dorothy erano giovani scienziate che per affermare il proprio lavoro dovevano nuotare controcorrente, lottando contro pregiudizi, sottovalutazioni, discriminazioni, ostacoli del quotidiano, anche invidie probabilmente.

Amalia Finzi

L’importanza della famiglia:

A una bambina va regalato un meccano insieme a una bambola, vanno aboliti tutti gli stereotipi di genere, si deve iniziare da lì.

E alla domanda dell’intervistatore: Secondo lei, un giorno le macchine sostituiranno l’uomo? Amalia risponde, sorridendo ma non scherzando: L’uomo forse, ma le donne no!

Sono ottimista, le cose stanno cambiando in fretta, lo vedo ovunque. Le donne sone sempre più sicure nelle loro scelte perciò andrà di sicuro meglio, non c’è modo, per fortuna, di tornare indietro.

Aggiornamento del post, 2018

  1. Un’ottima notizia: l’asteroide 24890 è stato chiamato Amaliafinzi in onore della nostra nonna spaziale. Bello, no?
  2. Ho visto il film in tv e mi è piaciuto molto, assolutamente appassionante, fantastiche anche le attrici.
  3. Qui un post del blog su ragazze e scienza e sul fatto che, anche se sono le più brave a scuola, poi i dati ci dicono che sono in minoranza quelle che continuano negli studi scientifici.
  4. Ho conosciuto Amalia Finzi di persona (e ho anche scoperto che è la zia di una mia amica) in un incontro a Firenze organizzato da Serena Dandini.  E’ una donna di una intelligenza e simpatia unica. Naturalmente le ho espresso tutta la mia ammirazione, meritatissima e indiscussa.
  5. Katherine Johnson ha compiuto 100 anni: è viva e vegeta e ancora fantastica. Auguri!

Katherine Johnson