Bambini senza tempo

C’è un libro che parla del tempo dei bambini.  Si chiama Elogio del tempo perso, edizioni La meridiana. L’autrice, Sandra Dema, scrive libri per i bambini e si occupa di progettare attività di animazione e laboratori. Si è fermata a riflettere sul tempo dei bambini di oggi e sul vantaggio di ‘perdere’ tempo. Dopo la scuola, le attività organizzate del pomeriggio (nuoto, calcio, danza, pittura, musica…), con i relativi tempi di trasporto, e i videogiochi riempiono tutto il tempo dei bambini. Non c’è più spazio, quindi, per giocare all’aperto, in un parco o in un cortile, per svolgere delle attività non programmate, i giochi del tempo libero (ma libero veramente) in cui per non annoiarsi bisogna inventare qualcosa.

Quindi Sandra propone ai bambini di rallentare i ritmi, anzi di fermarsi, per poter ascoltare e riflettere. Poi suggerisce di scegliere, rinunciando alle abitudini e impegnandosi in ciò che si fa. Infine invita a fare, usando le mani e la testa, e soprattutto con gli altri e per gli altri.

Potrebbe sembrare, quindi, un libro di pedagogia, ma in realtà è un manuale, molto operativo, con numerosissimi suggerimenti su cose da fare con i bambini, per tutti quelli che passano molto tempo con loro, nonni inclusi. L’osservazione delle immagini e le attività di laboratorio fanno attenzione agli oggetti e ai materiali, riciclati e non. Le ricette proposte sono semplici, per i bambini facili da realizzare in autonomia, e soprattutto adatte per la merenda, importantissimo momento di pausa della giornata. Nell’ultima parte ci sono poi i giochi sul tempo, come è scritto nell’introduzione, “per avviare un cambiamento all’insegna della felicità”.

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Sul diritto al gioco libero e all’aria aperta si può leggere anche l’interessante articolo di Repubblica-Scienze, sui consigli di Peter Gray, psicologo e biologo al Boston College, che da anni studia gli indici di creatività dei ragazzi.

 

La fotografia di copertina è di Paolo Sacchi.