La vita e l’amore in un blog

Enrica Tesio è una che scrive molto bene. Ed è diventata blogger: il blog si chiama Tiasmo ed è seguitissimo, perchè è geniale, ironico e profondo mentre racconta momenti di una vita normale. Normale come può esserlo  quella di una mamma separata con figli piccoli, unica ma normale, perché chissà quante ragazze ci si ritrovano e, grazie a questo blog, riescono anche a trovare divertenti situazioni che di solito le vedono piangere con la testa tra le mani sul sedile del water.

Enrica ha scritto anche un libro, La verità, vi spiego, sull’amore, coinvolgente anche per chi ha qualche anno più della protagonista, Dora (che poi è Enrica). Se vi capita, leggetelo.

Enrica è, ovviamente, giovane, in her thirties.  Ma siccome nel blog  parla di vari aspetti della sua vita, Enrica parla anche di nonni, dei suoi e di quelli dei suoi figli. Ecco qui due post piacevolissimi e dove ho riconosciuto parte della mia vita, uno che fa ridere e l’altro che fa (un po’) piangere.

 

Sono una nonna non sono una santa.

Mia madre non è la donna che volevo diventare. Ci siamo sempre guardate con un misto di meraviglia e incomprensione, lo definirei un amore con il sopracciglio alzato. Poi è accaduta una cosa miracolosa: è diventata nonna. La nonna che vorrei essere. Una che, in un’età in cui i giochi sono fatti, ha solo voglia di giocare, spudoratamente, senza ritegno, facendo fracasso e portando scompiglio.

Guardarla è uno spettacolo. Con Marta riesce a emettere suoni che nemmeno Irina Skassalkazaja con le coliche avrebbe mai ambito a produrre. Io la imploro di chiudere le finestre, almeno, perché con le note alte c’è il rischio di richiamare i cani da ogni parte del quartiere. E lei niente, se ne fotte, basta che Marta rida, si spanci, la guardi come la Madonna, la invochi con gridolini di piacere.

Dove passa non ricresce più il parquet… pesta i piedi, batte i tacchi, fa il flamenco, corre, si accuccia, fa il passo del giaguaro. E soprattutto sporca tutto, nipoti in primis, li impiastriccia, sceglie cibi particolarmente impiastriccianti per il perverso gusto di farne carta moschicida.

Una volta ho fatto l’errore di lasciarle a tiro un rotolone Regina, l’ha trasformato nella nevicata del ’56. Sono ancora lì che raccolgo micro fiocchi di carta da sotto il divano.

Comunque a me va proprio di diventare quella nonna lì, che oggi all’età di settantadue anni si è presentata a casa mia con le trecce. “Che c’è di male?” mi ha detto stupita “A Lorenzo piace Pippi Calzelunghe”. Datele torto.

 

L’unica verità che so spiegare sull’amore.

In toscano, o almeno nel toscano parlato dal ramo materno della mia famiglia, “fare l’amore” è un’espressione che non ha nulla a che vedere con il sesso. Indica piuttosto l’insieme di corteggiamento-schermaglie-abboccamenti-baci rubati, il preludio, la promessa. è passione giocosa, gelosia infantile, è la sorpresa di essersi trovati e il piacere sottile di continuare a nascondersi.

Quando mio nonno è morto aveva 99 anni. A quell’età uno ha tutto il diritto di dichiarare “si è fatto tardi” e andarsene. Non è stata una tragedia. Ha avuto una vita piena, più figli (4) che dubbi (nessuno credo), più nipoti (6) che malattie (solo la malaria in tempo di guerra). Ma soprattutto ha avuto mia nonna Luisa con la quale ha fatto l’amore fino all’ultimo giorno.

Prima che se ne andasse sono riuscita a salutarlo nel pensionato dove trascorrevano l’ultima estate insieme. Lui era a letto, mia nonna da una sponda, io dall’altra, tutti e tre mano nella mano. La grande quercia sotto cui ci siamo riposati tutti, figli, nipoti e pronipoti, era un fuscello, un piccolo ramo consumato e nodoso. Lo guardavo e pensavo: “Se voglio sapere qualcosa di definitivo sulla vita, il momento è questo”.

Lui ha fatto cenno di avvicinarmi e mi ha sussurrato all’orecchio: “Di’ a tua nonna che ho visto come fa la civetta con l’infermiere”.

E a me è parso davvero qualcosa di definitivo sulla vita.

 

La foto di copertina è di Valentina Fontanella, Susanita, che, oltre a fare molto altro,  interpreta con arte e intelligenza molti post di Enrica.