Le mani della nonna

A me gli spot dell’Ikea in genere piacciono molto. Sono intelligenti, innovativi, eticamente stimolanti (lasciamo da parte per il momento le tesi di chi sostiene, probabilmente a ragione, che Ikea sia una multinazionale con diversi punti oscuri).

Anche l’ultimo spot di Ikea Italia è molto carino ed efficace, il messaggio veicolato attraverso un linguaggio ironico e un’idea surreale. Ma propone un luogo comune. Sulle nonne.

Nella tipica scatola Ikea ci sono infatti le Mormors Händer, le mani della nonna appunto, nuovo prodotto che, molto più di altri, diventerà indispensabile in ogni cucina.

Si sa, le nonne cucinano bene: sanno tagliare, impastare, dosare, mischiare, producendo veri e propri capolavori. Le mani della nonna vengono perciò proposte come strumento di altissimo livello, frutto delle più moderne biotecnologie, che, indossato, può permettere a tutti di cucinare alla perfezione.

Anche uno spot di Ikea Canada mostra la nonna (italianissima, come la colonna sonora, che più stereotipata non si può) in cucina.

Spot divertenti, certo. Ma l’Ikea ha saputo scardinare l’idea della famiglia tradizionale: single,  coabitazioni, famiglie separate, genitori omosessuali, madri che lavorano e padri casalinghi, ecc. ecc.

Solo le nonne restano le nonne di un tempo? Meravigliose e rassicuranti, benissimo, ma che dice Ikea di proporre anche un’immagine più attuale e realistica?