Quentin Blake e il bello della vita

Abbiamo imparato ad amare Quentin Blake leggendo con i nostri bambini i libri meravigliosi di Roald Dahl. Ci siamo commossi per il GGG, ci siamo innamorati di Matilda, abbiamo adorato i quattro nonni insieme nel letto della Fabbrica di cioccolato, ci siamo fatti terrorizzare dalle Streghe. L’abbiamo incontrato anche in un libro di Bianca Pitzorno: vi ricordate l’indimenticabile copertina di La casa sull’albero?

Conoscendolo meglio via via, abbiamo però capito che Quentin Blake non è un, pur bravissimo, semplice illustratore di idee di altri.

Quentin Blake è  un artista, naturalmente, ma è anche un vero e proprio autore che, a volte, lavora in team con altri autori.

Comunque, entusiasmo e lodi a parte, mi è capitato tra le mani un librettino anomalo e delizioso, ringrazio Mariagrazia che me l’ha segnalato e poi prestato. Si chiama Si può essere giovani almeno due volte!, edito da Sonda. Delizioso lo si vede subito già dalla copertina. Anomalo perché non è diretto in prima battuta a un pubblico bambino.

Blake dice

Questa è la prima volta in cui mi trovo a lavorare su un libro per i miei coetanei: se dovesse riportare un’indicazione sull’età dei lettori, come fanno alcuni libri per ragazzi, ci sarebbe scritto: “Dai 60 anni in su”. Questo volume è stato concepito quando sono stato invitato a decorare i muri di una casa di riposo e ho disegnato i miei personaggi sugli alberi, penzolanti da un ramo all’altro. L’idea mi piace perché, sebbene la gente della mia età non passi così tanto tempo sugli alberi, queste acrobazie sono un modo per esprimere con le immagini quella leggerezza di spirito che è possibile conservare nella mente anche se il corpo ha perso l’agilità di un tempo.

Sfogliare questo libro è una piacevolezza.

Il tratto inconfondibile di Blake racconta con fantasia e ironia tutto ciò che di bello, divertente, creativo è possibile fare nonostante l’età: mangiare, vivere all’aperto, leggere, fare musica, fare festa, e così via. Anche ricordare il passato, e naturalmente raccontarlo ai nipoti. Insieme agli anziani, infatti, i disegni sono pieni di bambini, ma non di altri adulti. Creando un salto generazionale, Blake ci racconta che il meglio della vita se lo godono nonni e nipoti insieme.

E non possiamo che essere d’accordo, vero?