Stavamo parlando di una fotografa di famiglia (qui) e ho pensato ad Alexandra.
Alexandra Coslin è una cara amica e vive a Parigi. Il suo lavoro è fotografare i bambini. Si sposta con tutto il suo studio (macchine fotografiche, luci, fondali) per fare ritratti nelle case dei suoi piccoli clienti o negli asili nido dove richiedono il suo occhio creativo.
L’ho chiamata e le ho chiesto qualche consiglio da dare a una nonna (o a un qualsiasi adulto) che vuole fotografare i propri cuccioli.
Ecco qualche suggerimento per i soggetti più piccolini.
- La situazione deve essere rilassata e familiare, con qualche oggetto dell’affetto e giochini sonori nelle vicinanze; magari anche una musica di sottofondo.
- Controllate che abbiano uno spazio sicuro attorno a loro, così potete concentrarvi sulla loro espressione.
- Utilizzate se possibile una luce naturale: fate perciò attenzione alla posizione del sole nel luogo che avete scelto. Ricordate sempre di guardare prima con gli occhi e poi attraverso l’obiettivo.
- Mai foto dall’alto: dovete mettervi alla loro altezza. Sedetevi per terra o addirittura sdraiatevi a pancia in giù se gattonano.
- Trovate un appoggio comodo (per esempio un cuscino) per i piccolissimi che non sanno ancora sedersi e un appoggio stabile e sicuro per quelli che vogliono alzarsi ma non sanno ancora camminare.
- I piccolini adorano quando fai finta di nasconderti dietro la macchina fotografica e poi ricompari, quando canti, fischi o fai loro il solletico; meglio se trovate qualcuno che fa il clown al posto vostro, cosi avete più probabilità di fare uno scatto nitido!
- I bambini più piccoli sono modelli fantastici ma si stancano in fretta, anche se poi recuperano le energie molto rapidamente. Stabilite perciò di avere un tempo lungo davanti a voi, per poter rispettare al meglio i loro ritmi preziosi.
La foto di copertina è, naturalmente, di Alexandra Coslin.
Ero in attesa della mia seconda bambina quando la casa editrice De Agostini mi ha incaricata di fotografare bambini da 0 a 3 anni nelle varie fasi del loro sviluppo intellettivo. Ho fotografato decine di bimbi principalmente nel loro ambiente e quando possibile all’aperto portandomi tutta l’attrezzatura necessaria, luci, cavalletti, macchine fotografiche e tanti rullini. Ricordo il giorno prima di partorire, era luglio, sdraiata in un prato Hasselblad in mano e un bambino biondo davanti a me che doveva
costruire una torre con dei cubi. Dei tanti lavori fotografici della mia vita questo è stato il più felice,
i bambini fanno bene.
Ora da nonna fotografo solo i miei nipoti.