Una nonna a Lucca Comics

La nonna era nata il due di novembre, il giorno dei morti.  Ma l’avevano chiamata Letizia, per rallegrare la circostanza. Una delle sue passioni erano i viaggetti in Italia: ogni occasione era buona e, da qualche anno, le piaceva farsi accompagnare da Ariele, il primo nipote. Erano diventati compagni di viaggio, la nonna rivedeva luoghi con gli occhi meravigliati del bambino e scopriva attraverso di lui nuovi colori.

Il viaggio in treno era il preferito. Inizialmente, soprattutto per percorsi brevi usavano normali treni di linea. Ma da quella volta che, di fronte alla emergenza “pipì”, avevano trovato i servizi igienici inagibili e il nipotino aveva dovuto provvedere nello spazio ondeggiante di raccordo tra due vagoni cercando di mirare una piccola apertura… Da quella volta, dicevamo, i due decisero che, se il mezzo doveva essere il treno, allora doveva essere adeguato. Passarono quindi alle Frecce, rosse, argento o bianche, purché confortevoli: con postazioni per Internet, il monitor per gli avvisi di percorso e i gabinetti puliti.

Nel frattempo il nipote Ariele è cresciuto e l’hanno raggiunto nuove esigenze e curiosità. Come quella dei fumetti.

Avvicinandosi il compleanno 2019, nonna e nipote notano la coincidenza con il Lucca Comics, una fiera internazionale dedicata al fumetto, ai giochi e videogiochi, all’immaginario fantasy ecc. La nonna di fumetti non s’intende: veramente non le sono mai piaciuti neppure Topolino, o tanto meno Batman o Tex. Invece Ariele ne è entusiasta e sfodera nomi incomprensibili di personaggi remoti. Ma Lucca è una gran bella città e in Toscana se capita l’occasione si va. Fosse anche solo per la parlata che è una canzone, e per le bruschette. Affare fatto. Si prenota e si va. A Lucca.

L’organizzazione del viaggio è impegnativa. In quei giorni Lucca è molto richiesta, i pochi alberghi già prenotati da un anno con l’altro. Allora cercano nei dintorni, per esempio a Viareggio. La nonna ha il vizio di cercare alloggio nelle case delle suore.

Stanno in palazzi bellissimi, i posti più panoramici sono i loro. E siccome non pagano le tasse i prezzi sono più bassi.

Ariele avrebbe preferito un hotel col suo bel portiere che ti accoglie, con la cameriera premurosa, il ricco buffet della colazione e, come era successo un’unica volta, la piscina in giardino. Ma la nonna è irremovibile.

Si va nei posti delle suore che son lì a far niente negli antichi palazzi.

Ariele si rassegna sperando in bene. Ci sono già state delle delusioni di cui si preferisce non parlare.

Le suore di Viareggio si chiamano Mantellate. La suora addetta al ricevimento mostra il lato destro del volto, seminascosto dal  velo, con occhi chiari e sorriso gentile, mentre il lato sinistro appare scolpito con ferocia e i lineamenti sono alterati. Ariele ne è impressionato, ma la nonna lo tranquillizza.

Non è una vera suora, è un personaggio horror: siamo o non siamo al Lucca Comics?

Anche il palazzo sulle prime sgomenta un po’: ha lunghi corridoi tenebrosi e scaloni che si perdono, la camera è ingombra di armadi chiusi. Ma la tavola apparecchiata con tovaglia bianca, porcellane e soprattutto ricca di piatti curati e appetitosi conforta i due viaggiatori.

E poi via, nei capannoni invasi dai giocatori. I giochi giapponesi sono quelli più presi di mira, i collezionisti frugano  febbrili: gli manca proprio quel numero…  Quindi ci sono gli appuntamenti con Dylan Dog e con Tex. Iscrivendosi ai corsi l’arte del fumetto si può anche imparare. Disegnatori famosissimi (ma non per le nonne) muovono rapidi le matite e sul video gigante appare il disegno che si forma e racconta.

Lungo il percorso delle mura ci sono gazebo dove succede di tutto.  Ariele viene anche sfidato a combattere con la spada. E poi, e poi… si incontra il grande CiccioGamer e Ariele sgomita per farsi fotografare con il suo youtuber preferito.

 

La gente aumenta di continuo, si formano code lunghissime per accedere ai tendoni. La nonna vacilla. Il piccolo Ariele si rivolge direttamente al personale della sicurezza agli ingressi.

Posso entrare? Mia nonna non ce la fa.

E così passa ed entra. Dopo qualche minuto la nonna avanza.

Devo raggiungere il mio nipotino.

e passa anche lei. Così la strana coppia evita le code: nessuno osa  fermarli.  Del resto, di nonne se ne vedono in giro proprio poche.

Nella baraonda si mescolano personaggi di ogni tipo. La nonna non li conosce, ma trova un nome per ciascuno: Long John Silver, la tettona di Trastevere, Jack lo Squartatore,  i 4 dell’Avemaria,  e via di questo passo. Il nipote le dice che questo travestimento nei personaggi dei fumetti si chiama cosplay, poi si dà al business e acquista magliette rosse per amici e parenti.

Nonna e nipote, stremati, alla fine si riposano nello stand di Amazon sulle poltrone di cartone ondulato: la nonna vorrebbe dare l’indirizzo di casa e farsi spedire.

Comincia a delirare…

dice il fumetto di Ariele.

E’ ora di organizzare la ritirata. L’ultima vignetta mostra un ragazzino e un’anziana signora che camminano impavidi in uno scenario da Star Wars. Nei due fumetti si legge

Come va nonna?  Bene, ma vorrei un panino con la porchetta.

Il Frecciarossa li aspetta per riportarli a casa.