Donna, vita, libertà

Io e Paolo siamo stati due volte in Iran. La prima volta ci ha spinto la curiosità: volevamo conoscere da vicino questo Paese che ci appariva pieno di contraddizioni: dai media emergeva come demoniaco e molto, molto pericoloso, ma, al contrario, i viaggiatori descrivevano meraviglioso e incredibilmente accogliente.

La seconda volta, ormai, ne eravamo perdutamente innamorati, come abbiamo scritto e raccontato varie volte. Ma una delle cose che più ci ha colpito, in ogni giorno dei nostri viaggi, in ogni città che abbiamo vistato, nei tanti incontri che abbiamo avuto, è stata sempre la meravigliosa energia e intelligenza delle donne iraniane.

Non ci siamo quindi stupiti quando, in questi giorni drammatici per il popolo iraniano, abbiamo visto in foto, in video, nei reportage la forza di donne e ragazze, anche giovanissime, che nelle grandi città e nei villaggi sperduti hanno sfidato il potere, rischiando, e spesso perdendo, la vita e la libertà.

D’altra parte le donne iraniane (ricordiamo, molto più istruite degli uomini, netta maggioranza tra i laureati) hanno avuto anche in passato, negli ultimi decenni del Novecento, un ruolo importante nelle manifestazioni di piazza, sempre represse brutalmente.

Quello attuale, però, è probabilmente un movimento difficile reprimere, perché la loro determinazione si sta rivelando enorme, nonostante le violenze, le torture, le incarcerazioni, le morti. In qualche intervista che avevamo fatto qualche anno fa emergeva una grande disperazione, il non vedere altra via d’uscita che facevano già allora pensare che prima o poi queste ragazze avrebbero deciso di non avere niente da perdere, se non le proprie catene.

Oggi queste giovani donne coraggiose (la maggioranza ha tra 15 e i 25 anni) stanno trascinando con sé anche gli uomini, i molti uomini che si oppongono al governo dittatoriale e integralista, in una partecipazione davvero vastissima, trasversale tra i ceti sociali, le numerose etnie e anche le diverse idee delle forze di opposizione.  Gli iraniani, uomini e donne, si sono riuniti sotto il motto curdo “Donna, Vita, Libertà”, ripetuto all’infinito in un movimento che vede le donne in prima linea nelle proteste sia come vittime sia come leader.

Queste immagini sono dedicate alle donne iraniane, a cui vogliamo mandare il nostro pensiero solidale.

foto di Paolo Sacchi.