Elizabeth Street, una storia (vera) tra Little Italy e la Calabria

C’è la grande letteratura, ci sono le autrici e gli autori che lasciano il segno, che cambiano le vite e il modo di pensare, che ti colmano l’anima con la loro profondità meravigliosamente espressa. Ci sono gli autori e le autrici che ti portano alle lacrime soltanto per l’armonia della loro scrittura.

Poi ci sono scrittori e scrittrici che scrivono per tramandare storie,  per narrare la vita, con il suo quotidiano e di eccezionale, di una parte dell’umanità. Fanno ricerca, studiano, approfondiscono, trovano connessioni e suggeriscono chiavi di lettura.

Spesso il punto di partenza è la storia della loro famiglia, perché vi scoprono qualcosa di straordinario, come quasi tutte le famiglie nascondono, d’altra parte.

Sostengo da sempre che ogni storia umana merita di essere raccontata, che sia di una persona, di una famiglia, di una comunità. Non c’è storia che non sia sufficientemente ricca, complessa, sfaccettata (negli aspetti psicologici, nelle vicende avventurose o nella comicità degli eventi) da essere narrata e trasmessa ad altri.

Ecco, se mai scriverò un romanzo mi piacerebbe fosse di questo tipo: le generazioni che si succedono, l’incrocio con la Storia, i ricordi e le testimonianze della vita com’era, senza avere alcuna pretesa di scrittura che lascia il segno, ma con la soddisfazione di aver fatto davvero un buon lavoro.

Da Scilla a Little Italy

Tutto questo per parlarvi di un libro che ho appena letto e che rientra perfettamente in questa categoria. Si tratta di Elizabeth Street, di Laurie Fabiano, un’americana di origini italiane, che ha voluto raccontare la storia, effettivamente straordinaria, della sua bisnonna.

Laurie ha scoperto per caso episodi della storia di famiglia che non le erano mai stati rivelati e questo ha dato il via a lunghe ricerche (più di 10 anni) negli Stati Uniti  e in Italia, presso archivi e biblioteche, consultando libri, giornali e documenti di ogni genere, facendo interviste, osservando fotografie, collegando eventi.

La storia della bisnonna Giovanna comincia a Scilla, sull’estrema punta della Calabria, affacciata sullo stretto di Messina. La sua infanzia, negli ultimi anni del XIX secolo,  è insieme di povertà estrema e di gioia assoluta. Cresce insieme a quello che sarà l’amore della sua vita. Poi vicende dolorose la portano a New York dove incontra la sua nuova famiglia.

Qui prosegue la sua attività di levatrice e si inserisce nella dura realtà di Little Italy. Intanto la mafia nel primo decennio del Novecento sta muovendo i primi passi (si chiama ancora la Mano Nera, con cui firma i suoi messaggi terrorizzanti). Giovanna incontra il suo più accanito antagonista, il famoso Petrosino, che sarà ucciso in Italia dove stava raccogliendo materiale per le sue indagini.

La Mano Nera rapisce Angelina, la figlia di quattro anni, chiedendo un riscatto che la famiglia non può pagare. Da questo momento comincia  una vera action story, con Giovanna che, negli ultimi mesi di gravidanza, fa pedinamenti e appostamenti, si inventa fattucchiera chiedendo la collaborazione di un erborista cinese, maneggia pistole e coltelli. L’epilogo felice della vicenda è intuibile, dato che Angelina diventerà la nonna dell’autrice.

La storia di una famiglia è un frammento di Storia

Ma ciò che ho apprezzato di più in questo libro è la ricostruzione della vita quotidiana all’interno delle vicende storiche. Un esempio su tutto è il terremoto di Messina visto attraverso gli occhi di un ragazzo di Scilla che si salva perché con la famiglia era su una barca in mezzo al mare. La sua vivace  testimonianza porta a vedere realmente il terremoto, gli incendi, la distruzioni di interi villaggi e tratti di costa. Anche il racconto del dopo terremoto, basato su dati e documenti,  risulta più efficace e coinvolgente delle varie descrizioni che ho letto, di solito per lavoro, su quel tragico evento.

Nel complesso un lavoro accurato e apprezzabile, un libro da leggere anche per dare uno sguardo al nostro passato: si parla della lotta per il voto alle donne, dell’importanza della scuola, della possibilità per le donne di studiare e fare professioni tradizionalmente maschili… Particolarmente interessante, poi, il quadro della vita a Little Italy, la multiforme umanità (l’Italia si era unita solo da qualche decennio) che la componeva e che abitava Elizabeth street e la vicina Mulberry street, ritratta nella splendida foto di copertina, ritrovata, restaurata e magnificamente colorata.

 

Elizabeth Street di Laurie Fabiano è stato pubblicato con Amazon, per cui se per caso siete interessate a leggerlo potete trovarlo qui.

Un altro libro sulla storia di una nonna emigrata a New York lo trovate qui, recensito nel blog.