Qualche giorno fa, a Taiwan, se ne è andata la nonna di Kahn, moglie di mio figlio Martino. Aveva novant’anni, ma godeva di ottima salute. Una stupida caduta di notte in bagno l’ha fatta entrare in coma e poi, in pochi giorni, l’ha portata alla morte.
Kahn ha il rimpianto di non averla potuta incontrare da tempo e di non averle fatto conoscere la sua famiglia.
Per ricordare il grande affetto che le legava le ha scritto una lettera dolcissima, che io ho tradotto in italiano. Per comprendere meglio, dovete sapere che in mandarino NaiNai è la nonna, mentre YeiYei è il nonno.
Mia carissima NaiNai,
Ricordarti è ricordare il nodo morbido del tuo polso, quando guardavo la TV, rannicchiata addosso a te, e lo premevo come un pulsante del telecomando.
Ricordarti è ricordare il tuo atteggiamento ottimista e spensierato verso la vita. Anche se avevi attraversato molti momenti difficili, in questo riuscivi ad essere davvero unica.
Ricordarti è immaginarti mentre spiumi piccoli uccelli al mattino presto. E’ una storia di quando mia madre era bambina e il tuo primo marito andava a caccia. Mi è stata raccontata come una bella storia, ma io so che era un lavoro che odiavi fare.
Ricordarti è ricordare che ho registrato una cassetta quando ci siamo trasferiti per la prima volta in Nuova Zelanda, lamentandomi perché mio fratello non mi lasciava giocare con i suoi giocattoli. L’avevo registrata di notte, in segreto, quando tutti dormivano, solo per te. Dovevo raccontartelo, perché solo tu potevi capire e preoccuparti per i dispiaceri di una bambina di nove anni.
Ricordarti è ricordare la migliore zuppa di pollo del mondo. Una ricetta di cui solo molti anni dopo ho scoperto l’ingrediente segreto: una dose abbondante di vino di riso. Me lo ha rivelato mia cugina WaWa, quando a New York, affamatissime, stavamo rievocando quella famosa zuppa. Ogni volta che Jimi o Mina si ammaleranno, la preparerò per loro e nel farlo dirò il tuo nome.
Ricordarti è ricordare che hai dato sei figli al mondo. Quando avevo ancora una sola bambina, spesso ho cercato di immaginare le difficoltà di crescere sei figli e, ancora prima, di portare a termine sei gravidanze. Per me è stata una decisione importante quella di avere un secondo figlio: ma io sono fortunata, ho potuto scegliere.
Ricordarti è ricordare l’ultimo momento in cui tu e YeiYei mi avete accompagnato alla stazione. Vi siete fermati entrambi alla biglietteria automatica. Avete continuato ad agitare la mano: non smettevate mai, mentre mi dicevate addio. Non ricordo bene: forse hai accennato al fatto che poteva essere l’ultima volta. Ma certamente non era quello che avrei voluto. Avrei voluto invece farti incontrare Jimi, Mina e Martino, la mia vita di oggi.
Mi manchi, NaiNai. Ma ancora non voglio dirti addio. Voglio mantenere il ricordo dolcissimo di me che gioco con il tuo polso, il suono della TV in sottofondo e il delizioso profumo del pranzo di dieci portate che YeiYei sta preparando in cucina.
La tua Kahn
My dearest NaiNai,
To remember you is to remember the soft lump on your wrist. How I used to watch TV cuddled up with you and pressing this lump like a TV remote button.
To remember you is to remember your easy going happy-go-lucky attitude to life. It was uniquely you. I imagine it saw you through some tough times in your life.
To remember you is to imagine you de-feathering little birds in an early morning. After a hunt by your then husband, and my mother as a little girl. A fond story told to me – but a tedious job you hated doing.
To remember you is to remember I made a casset tape when we first moved to New Zealand, lamenting on my brother’s refusal to let me play with his toys. It was a secret recording to you at night when everyone was asleep. I wanted to tell you, because only you could understand and cared about a 9 year old’s sorrows.
To remember you is to remember the best chicken soup. A recipe that WaWa shared the secret ingredient with me years later when we were reminiscing together in New York, hungered by the taste: a lot of Rice Wine. Whenever Jimi or Mina is sick, I’ll make it for them and I will mention your name.
To remember you is to remember you born six children into the world. Even when I was a mother of one, I often tried to imagine the hardship of you with six children, the pregnancy of six children. For me it was a big decision to have a second child, but I am lucky, I have a choice.
To remember you is to remember the last moment you and YeiYei walked me to the newly built train station. You both stopped at the ticket machine. Waving endlessly saying goodbye. Perhaps you even said it might have been the last time? I don’t remember, but I wish it wasn’t. I wish you could have met Jimi, Mina and Martino, my family.
I miss you NaiNai. But let me not say goodbye here. I’ll just stay in the memory of playing with the lump on your wrist, with the sound of Bu Dai Shi on TV in the backdrop, and the smell of the ten-dish lunch YeiYei is cooking in the kitchen.
Your Kahn
In questa foto NaiNai, il cui nome è Lin Yeuh Bao, è con il suo secondo marito, che Kahn ha sempre considerato suo nonno, anche se non lo era biologicamente. Invece la foto di copertina è all’epoca del suo primo matrimonio.
Anche in questo post si parla di Taiwan e della nostra famiglia taiwanese, di tradizioni e di ricordi.
Una lettera dolcissima, carica di emozioni e ricordi. Lin Yeuh Bao deve essere stata una donna e una nonna meravigliosa, ma del resto lo si capisce anche solo guardando i suoi occhi.
Valentina
Sì, davvero, e mi spiace molto non aver potuto incontrarla.
Che dolce questa lettera. I nonni sono figure così importanti ed è una tragedia quando ci lasciano
Sì, davvero. Ed è interessante vedere quali sono i ricordi di una nonna rimasti impressi a una bambina di nove anni.
Quanto amore e quanta dolcezza emergono dalle parole di Kahn. Mi capita spesso di pensare ai miei nonni ed un velo di malinconia mi pervade perché purtroppo non ci sono più. Tuttavia li sento vicini sempre. Ed è questo a cui Kahn deve pensare: sua nonna è sempre con lei.
Maria Domenica
sì, hai ragione. E devo dire che mi ha fatto molto piacere che lei stessa mi chiedesse di pubblicare la lettera sul mio blog.
Che commozione, che dolcezza! Buon viaggio alla nonna e un abbraccio di conforto a chi resta.
Sì, ha commosso molto anche me il ricordo della nonna attraverso i suoi occhi di bimba.
I nonni sono una parte importante dell’infanzia di un bambino.
È una lettera struggente. Un abbraccio a Kahn.
Grazie! Kahn non la vedeva da anni, purtroppo, dato che ora abita a Berlino, ma il dolore è stato grande ugualmente.
A me é dispiaciuto quando mia nonna se n’é andata. Gli ultimi tempi aveva Alzeihmer. Io la aiutavo ad andare a letto. Lei non si ricordava più di me, non sapeva chi fossi, ma si fidava di me. Ho capito che la gente in situazione di Alzeimer o di demenza percepisce se la persona che é loro vicina ad aiutare ha delle buone intenzioni o no. Avevo 16 anni quando morì e questa per me fu una grande lezione che appresi a 16 anni: bisogno di affetto e amore ed attenzioni e saper percepire se chi ti sta vicino ti da affetto o no, i sentimenti in generale, non invecchiano mai, non cadono mai in demenza. Il corpo perisce ma i sentimenti sono sempre freschi. Una nonna che perde il senso non potrai mai prenderla in giro, se ne accorge. grazie per questo post. ciao
Grazie per i tuoi ricordi, Mariadoria. Evviva sempre l’amore per le nonne!
Considero un privilegio poter leggere una lettera così bella.
Mi ha fatto ripensare alla bisnonna che non ho mai conosciuto, alla parte di famiglia in Germania che non ho mai conosciuto.
Ma mi ha fatto pensare a tutta una serie di emozioni semplici, eppure preziose, che a volte chiudiamo nel cuore anche inconsapevolmente.
Grazie.
Un abbraccio anche a Kahn
Grazie per il tuo apprezzamento e per il tuo pensiero. Le storie di altri che ci colpiscono ci aiutano spesso ad evocare i nostri ricordi.