Io sono Pogba e mio nipote è Buffon

Chi è Pogba? Non lo sapevo nemmeno io, ma, nelle partite a calcio che mi tocca giocare con Adam, mio nipote di 8 anni, devo avere il nome di un famoso calciatore e Pogba famoso lo è.

Nel gioco, io tento di lanciare in porta un pallone troppo pesante con tutta la forza che riesco a imprimere con la punta del mio piede – lo so che dovrei usare il lato interno, ma proprio non mi riesce – cercando di fare goal.

Lui, Adam-portiere, è Buffon e si butta di qua e di là sul prato, parando i miei tiri troppo facili. Però a volte riesco anche a fare goal e allora lui commenta le mie imprese a mo’ di cronista televisivo.

Questo nelle belle giornate.

Se invece bisogna stare in casa perché è inverno o è buio, il gioco ha come porte il lato corto del divano -la porta “difficile” da centrare- e lo spazio tra la colonna e il tavolo, più ampio e quindi più “facile”. In mezzo c’è il campo da gioco di circa 3 metri x 3, dove di solito io e lui siamo in squadra contro il nonno che difende la porta difficile, alternandoci in porta e all’attacco. Ovviamente i miei goal sono eventi rari (nelle parate va un po’ meglio) mentre tra lui e il nonno c’è lotta serratissima, con falli, discussioni e rigori.

La palla è una di quelle leggere e morbide da neonato a cui ho tolto il rivestimento di stoffa colorata; però anche così spesso centra i miei oggetti di ceramica, fortunatamente senza grosse conseguenze, per ora.

Il fatto è che ormai l’unico gioco che Adam vuole fare non appena mette piede a casa nostra è il calcio. Non prova più nessun interesse per le tartarughe Ninja, le macchinine, il didò, i peluches, i lego, e tutti i giochi accatastati nella sezione della libreria dedicata a lui.

Solo qualche volta mi riesce di convincerlo a fare una partita o due a shanghai o al gioco dell’oca o a dama, giusto il tempo di asciugare un po’ il sudore per poi ricominciare freneticamente fino all’arrivo della mamma.

 

 

La foto di copertina è di Paolo Sacchi, Napoli 2013.