Margaret Mead: curare è il primo segno della civiltà

Margaret Mead è stata una grande antropologa del Novecento. Nata nel 1901, ha studiato popoli e società lontane, ma ha anche posto le basi del femminismo moderno. Individuando e riconoscendo i ruoli sessuali, ha stabilito una tappa essenziale nella formazione del concetto di genere.

Nel suo libro Maschio e Femmina Margaret Mead ha dimostrato come, sin dalla primissima infanzia, uomini e donne siano inevitabilmente portati ad adeguarsi al modello di genere stabilito dalla società in cui vivono.

Per prima, spiegò che le scelte nei giochi e nei giocattoli, le preferenze sull’abbigliamento, le inclinazioni negli studi, nel lavoro o nei ruoli familiari non sono ‘naturali’, ma condizionate dal contesto culturale, dimostrando così che non esistono basi biologiche per la discriminazione sociale delle donne.

Dato che la cultura non è un elemento innato, ma un’opera umana, può essere modificata, in un continuo cambiamento. Al contrario di molto pensiero femminista che venne dopo, Margaret aveva una concezione ottimistica dello sviluppo delle società, basato sulla sua fiducia nelle capacità delle scienze sociali di poter trasformare in meglio le relazioni tra uomini e donne.  In ogni caso il suo lavoro ha rappresentato un punto di partenza per tutta l’antropologia di genere e anche per le rivendicazioni individuali e collettive delle donne in molte parti del mondo.

Ma Margaret Mead è stata un’antropologa illuminata a tutto tondo, innovativa negli strumenti di indagine (per prima utilizzò anche la fotografia e il film) e sorprendente nel ribaltare  convinzioni sempre date per scontate.

Per esempio, durante una lezione una studentessa le chiese quale fosse secondo lei il primo segno di sviluppo culturale in una civiltà. Probabilmente tutto il pubblico si aspettava che la risposta fosse uno strumento per approvvigionare il cibo, come un amo da pesca o un arma di pietra per la caccia.

Margaret invece disse che l’origine di una civiltà era indicata dal ritrovamento di un osso fratturato e poi rinsaldato, segno di cura e di attenzione per gli altri.

Tra gli animali una zampa fratturata significa la morte, perché un individuo non può più cacciare, né fuggire da un predatore. Nessun animale, perciò, sopravvive abbastanza a lungo per permettere a un arto di rinsaldarsi.

Al contrario, un femore o un altro osso che è guarito è la prova che un altro individuo ha assistito chi si è infortunato, lo ha aiutato a curare la ferita, l’ha portato in un luogo protetto e lo ha accudito fino alla guarigione.

Quindi il primo segno di una civiltà è l’aiuto reciproco nelle difficoltà. Cosa di cui ci stiamo ben accorgendo di questi tempi.

 

In copertina il ritratto di Margaret Mead di Allison Adams, all’interno del progetto Groundbreaking Girls.

Ah, dimenticavo: Margaret Mead ha continuato a lavorare come antropologa fino a poco prima della sua morte, nel 1978, quando era già nonna.