Rosa Balistreri, voce guerriera

Teatroxcasa

Qualche giorno fa sono stata invitata a casa di un’amica ad assistere a Terra di Rosa.

Sapete che cos’è Teatroxcasa? E’ una splendida idea nata dalla mente di due attori. Serenella Tarsitano e Raimondo Brandi hanno creato un social network che mette in comunicazione chi fa teatro e chi, amandolo, lo ospita. Una casa qualsiasi, un minimo di 25 spettatori, un attore o un’attrice, a volte due, che presentano il loro spettacolo, qualcosa da bere e mangiare per fare un po’ di festa, un’offerta a cappello.

Ecco tutto qui. Un’idea semplice come sono sempre le idee geniali, che presto è dilagata in tutta Italia creando una rete di cultura e di accoglienza. L’estate scorsa ho ospitato uno spettacolo contro le armi di un’attrice davvero talentuosa, Elena Vanni, ed è stato un successo sotto ogni punto di vista.

Elena Vanni a Sereia - Bim Bum Bang - Teatroxcasa

Casa mia non è nuova agli spettacoli: capita spesso che arrivino amici a fare musica, a danzare o recitare. Ma con Teatroxcasa si vestono proprio i panni di un direttore artistico che sceglie, organizza e propone sul territorio un’opera teatrale. E’ senz’altro una grande esperienza di apertura osservare il tuo spazio privato che diventa un luogo pubblico e accoglie gli spettatori, amici e nuove conoscenze. Qui potete leggere un articolo divertente, con un evento visto dalla parte dell’attore.

Rosa Balistreri

Lo spettacolo dell’altro giorno era Terra di Rosa e raccontava la vita di Rosa Balistreri. Rosa è stata un personaggio importante della mia formazione, fin da quando l’ho ascoltata per la prima volta nella raccolta di canti della tradizione italiana di Ci ragiono e canto. In quello spettacolo Dario Fo raccoglieva canti popolari di tutte le regioni italiane, coinvolgendo musicisti, come Giovanna Marini, e ricercatori, come Cesare Bermani dell’Istituto Ernesto de Martino. Rosa Balestrieri era tra i cantanti e venne chiamata per rappresentare la Sicilia. Lo spettacolo è del 1966, la prima venne fatta alla Pergola di Firenze (o forse la prima volta con Rosa), ma naturalmente lo ascoltai (e riascoltati, e riascoltai…) diversi anni dopo, inciso dai Dischi del Sole, a casa di un caro amico.

Rosa Balistreri

Rimasi colpita dalla sua voce forte e intensa, a tratti quasi maschile, dalla carica emotiva che riusciva a trasmettere, dal suo racconto in musica di una Sicilia aspra che allora ancora non conoscevo. In quegli anni mi cominciavano ad affascinare le tradizioni regionali, le particolarità linguistiche dei dialetti, le espressioni di una ricchissima e misconosciuta cultura ‘dal basso’, che andava a completare quella classica che ci era stata trasmessa al liceo. E Rosa Balistreri incarnava perfettamente questa cultura. In più era una donna, quando la maggior parte dei cantastorie popolari erano bravissimi, interessantissimi, ma uomini.

Ogni volta che cercheremo le parole, i suoni sepolti nel profondo della nostra memoria, sarà la voce di Rosa che ritornerà a imporsi con la sua ferma disperazione, la sua tragica dolcezza… (Ignazio Buttitta)

Vita di Rosa

La vita di Rosa è stata difficile come può essere la vita di una ragazza cresciuta in una famiglia poverissima a Licata, nella Sicilia di prima della guerra. Fame, quella vera e assoluta, fatica, soprusi, violenze, la nascita di una figlia che poi dovrà crescere da sola, l’uccisione di una sorella. Rosa vive tutto questo sulla sua pelle fin da bambina. Con il suo lavoro e la sua forza di volontà riesce a far sopravvivere la sua famiglia, allontanandola dalla dura realtà siciliana. Ma la Sicilia non si allontana mai dalla sua anima e Rosa continua a cantarla, per sé, per gli amici, per i clienti del banchetto di frutta e verdura che tiene a Firenze.

Rosa Balistreri al mercato a Firenze

Quindi, grazie al suo amore con un pittore, entra in una cerchia di artisti e intellettuali che comprendono presto le potenzialità, tecniche e rivoluzionarie, della sua voce e la spingono a cantare per un pubblico più vasto. Così comincia una serie di concerti in Toscana, entra in contatto con il Nuovo Canzoniere Italiano di Michele Straniero, e, ormai alla soglia dei quarant’anni, viene presentata a Dario Fo che la vuole come voce della Sicilia all’interno del suo progetto fortemente innovativo.

Poi ancora alti (molto alti) e bassi (molto bassi) nella vita di Rosa.  La nascita di suo nipote, figlio della sua giovanissima figlia, e le necessità economiche che ne conseguono la riportano sul palcoscenico, nelle Feste dell’Unità, in giro per l’Italia e anche all’estero. Torna anche in Sicilia non da ultima, come era partita, ma da personaggio famoso, forse non felice, ma sempre più agguerrita e sicura di valere. E in Sicilia si fa più tenace, attraverso le sue canzoni, la lotta al potere mafioso e alla collusione delle grandi famiglie, la politica, il clero.

Questa in estrema sintesi la vita di una donna, forte e debole insieme, certo scomoda, che ha messo le prime scarpe a 15 anni, che è stata data in moglie a 16, che ha imparato a leggere a 32 (‘per non esser più schiava’), a suonare la chitarra a 40, per andare in giro a cantare la sua musica, la sua terra e la sua storia.

Tiziana e Rosa

Questo il racconto che ha portato dentro casa della mia amica lo spettacolo scritto e recitato da Tiziana Francesca Vaccaro, giovane attrice siciliana, innamorata di Rosa. Bravissima: un bel testo dall’alto livello narrativo e un’ottima interpretazione gestuale e recitativa. Anche se non è una cantante, e comunque cantare come Rosa è praticamente impossibile,  Tiziana è riuscita a comunicare efficacemente anche la forza della sua musica.

La valigia di Rosa Balistreri

Uno spettacolo intenso, dalla forte carica emotiva, che coinvolge e commuove, che appassiona e fa pensare. Per esempio, fa pensare alla fame che spinge lontano dal proprio paese di origine, amato e odiato insieme: accadeva nell’Italia del secolo scorso, ma sappiamo che succede ancora oggi in molte parti del mondo. Si fugge perché non si può più restare dove si è nati, si fugge perché non si può rinunciare a sperare in una vita migliore. Ma Terra di Rosa fa anche pensare alla disuguaglianza nei rapporti uomo-donna, alla violenza in famiglia, ai rapporti di potere tra padroni e lavoratori, alla presenza di una società mafiosa: tutte realtà di un passato ormai lontano, vero?

Lo spettacolo mi ha così affascinato che ho pensato di proporlo anche a casa mia. Ecco alcune immagini di Terra di Rosa nel mio giardino.

Questa la storia di Rosa sull’Enciclopedia delle donne.

Questo il post del blog su Nina Simone, cantante e musicista che, pur nella diversità delle vicende di vita, mi ricorda moltissimo Rosa: in fondo la musica popolare italiana è il nostro blues.

Questo invece il post del blog su un’altra grande siciliana, la fotografa Letizia Battaglia, che ha raccontato con le immagini la sua terra.

Qui, infine, il mio post su Franca Viola che, a una generazione di distanza da Rosa, ha vissuto da ragazza un’analoga storia di povertà e violenza.