Letizia Battaglia: Per pura passione

Letizia Battaglia è una grande fotografa. Anzi, è una dei grandi della fotografia contemporanea. Per oltre quarant’anni ha fotografato soprattutto Palermo e la sua società. Comincia a lavorare già adulta, sui 35 anni,  per L’ora di Palermo, prima donna fotoreporter. Lei dice che è in quel momento che inizia la sua vera vita; e negli anni Settanta non è certo facile essere una donna che testimonia la cronaca nera. Per qualche anno si trasferisce a Milano, dove documenta gli anni di piombo, ma anche i grandi cambiamenti sociali e culturali.

Quando torna alla sua città, partecipa attivamente alla lotta  contro la mafia, fotografando persone, situazioni, e centinaia di morti ammazzati. Ma dopo la strage di Capaci, nel 1992, dice basta, non vuole più fotografare la morte violenta. Continua però a testimoniare la società palermitana e la densità delle sue emozioni, la sua povertà e ricchezza, il suo dolore e la sua speranza.

Nata nel 1935, Letizia è mamma di tre figlie, nonna e bisnonna. Lei dice che dalle sue foto si capisce che dietro c’è una donna, per la delicatezza, l’entrare dentro le cose.

Nelle sue immagini ci sono anche molte bambine, “come se volessi tornare ai miei 10 anni”, l’età della fragilità ma anche della forza che sta nella fiducia verso il futuro.

Le bambine sono io a cercarle, con molta emozione, quando incontro la ragazzina imbronciata, sulla soglia dell’adolescenza, magra, con le occhiaie, i capelli lisci, sono io. E quando la fotografo è come se facessi un incontro di bambina con bambina.

Una fotografia piena di contraddizioni positive, come è una contraddizione il rapporto che ha con la sua città, “un rapporto di rabbia e di dolcissima disperazione”.

Sul lavoro di questa grande e coraggiosa fotografa è stata organizzata una mostra antologica, Per pura passione, che ha preso il via qualche tempo fa al MAXXI di Roma, poi portata in molte altre città italiane. Un’altra antologica è stata allestita a Venezia, Fotografia come scelta di vita, mentre Storie di strada è la mostra che è stata esposta a Milano, a Palazzo Reale.

Quindi molte occasioni per conoscere una delle più interessanti e incisive  fotografe italiane. Come per altri grandi fotoreporter, non è la perizia tecnica quello che emerge dal suo lavoro: è il flusso emozionale tra chi fotografa e chi è fotografato, un rapporto mai neutro, ma di forte empatia reciproca.

Io fotografo stando vicino il più possibile alle persone, quasi a un tiro di sputo o alla distanza di un cazzotto.

Letizia racconta volentieri del suo lavoro, della sua evoluzione, del cambio di visione, della sua voglia sempre più forte di pace, contro la violenza. Un bel film conclude la mostra di Milano. La telecamera segue Battaglia in giro per Palermo, tra la gente e sul suo mare, mentre lei parla di sè e del mondo, sempre attiva e piena di idee.

A proposito di attività e di idee, nel 2017 Letizia ha inaugurato a Palermo, all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa, il Centro Internazionale di Fotografia: sotto la sua direzione,  questo centro metà museo, metà scuola di fotografia, è anche sede di mostre temporanee. E’ aperto a tutti, ma soprattutto ai giovani: come non pensare la fotografia come strumento di riscatto sociale?

In copertina, Letizia Battaglia fotografata dalla figlia Shobha.

 

Mi rendo conto di quanto sia forte il mio interesse per le donne della Sicilia, vere o raccontate. Potete leggere qui altri tre post:

Rosa Balistreri, voce guerriera

Franca Viola, una storia italiana

Nonna e nipote nella Sicilia degli anni Sessanta

Qui e qui, invece, se vi va di leggere dei post che parlano di altre donne fotografe.