Nel 2017, a Milano, c’è stata la festa degli ex alunni della Rinnovata Pizzigoni, a 90 anni dalla sua fondazione.
Tanti conoscono la grande Maria Montessori, il cui metodo educativo è ormai diffuso in ogni parte del mondo: per fare un esempio, Emma, la figlia di miei cari amici catalani lavora in una scuola Montessori a Pechino.
Ma pedagogista altrettanto geniale e innovativa è stata la sua coetanea (sono nate proprio nello stesso anno, nel 1870…) Giuseppina Pizzigoni, la mitica fondatrice della scuola Rinnovata.
La storia di Giuseppina
Nel 1889 Giuseppina è una maestra neoassunta dal Comune di Milano. Anche se giovanissima, ha il sacro fuoco dell’educazione e non si rassegna a una scuola italiana rigida, dogmatica e manualistica. Comincia allora a studiare i metodi didattici nell’attivismo americano e nordeuropeo, quei rivoluzionari sistemi scolastici basati sulla centralità delle esigenze dei bambini e sulle loro attività in un forte legame con la natura.
Nel 1909 un gruppo di imprenditori illuminati le finanzia un viaggio in Svizzera e in Alsazia, che ha come primo scopo la visita delle scuole del bosco. Di scuole nel bosco ne abbiamo parlato qui e qui e, pensate un po’, oggi sembrano ancora all’avanguardia…
Giuseppina ritorna entusiasta, decisa ad avviare un rinnovamento profondo nella scuola italiana. Si procura programmi e piani scolastici di scuole alternative negli Stati Uniti, ma studia anche le Case di Campagna dei Lietz in Germania, la Scuola di Abbotsholme in Inghilterra, l’École des Roches in Francia, le varie écoles libres e nouvelles in Svizzera.
Parte allora una raccolta di fondi che coinvolge vari esponenti della cultura, della scienza e dell’imprenditoria lombarda e il prefetto concede un terreno in periferia, alla Ghisolfa, dove viene costruito un padiglione prefabbricato. E’ l’anno scolastico 1911-1912 e inizia la sperimentazione Pizzigoni: nasce la “scuola aperta al mondo e all’esperienza”. Luogo dell’apprendimento per eccellenza sono la natura e l’attività agricola, che permettono di coinvolgere il bambino globalmente, dal punto di vista mentale, sensoriale e affettivo. Si creano un pollaio, un apiario, varie infrastrutture per il gioco all’aria aperta, si piantano moltissimi alberi di ogni specie, si organizzano gli spazi per le coltivazioni agricole, si accolgono i primi scolari in due classi miste. Negli anni seguenti cresce l’interesse della pedagogia ufficiale in Italia ed in Europa e, d’altra parte, aumentano anche le iscrizioni e diventa necessario creare altri edifici, moderni e funzionali ai nuovi metodi di apprendimento. La nuova struttura, che è quella ancora oggi esistente, è una bella costruzione in mattoni rossi a un piano, che richiama lo stile delle cascine lombarde. Oltre alle aule e allle strutture di agraria, ha una piscina, una palestra, sala da musica e da proiezioni, ambulatori medici, laboratori, addirittura una cucina per i bambini. La nuova scuola si inaugura nell’ottobre del 1927, esattamente 90 anni fa, quindi.
Qui approfondimenti sulla storia di Giuseppina, sul sito dell’Enciclopedia delle Donne.
Visita alla Rinnovata
E si arriva così alla festa di domenica, organizzata per festeggiare questo compleanno importante.
Io ci ho portato la mia mamma, che è una delle antiche alunne della Rinnovata: ha cominciato a frequentarla nel 1932, a due anni, in una classe di asilo nido, poi la scuola materna, poi la primaria. Nello stesso anno è entrato anche mio padre, iscritto alla prima elementare. La festa è stata molto allegra e partecipata: nuovi e vecchi scolari, maestre, buona parte del quartiere, la Banda d’Affori, tutti sono entusiasti e orgogliosi della “loro” scuola.
Mia madre mi ha fatto visitare ogni parte degli edifici, all’interno e all’esterno: le aule che danno tutte con porte finestre direttamente sul giardino, la mensa, il portico, i recinti degli animali, l’orto, la serra…
Che sia una scuola meravigliosa l’ho sempre saputo, ma incredibilmente non l’avevo ancora visitata. E pensare che quando hanno dovuto scegliere la scuola per me, mio padre si è impuntato mandandomi alla vicina Dante Alighieri, più tradizionale, dove avrei studiato ‘seriamente’… (comunque io ho un ottimo ricordo della mia scuola). Adesso le due primarie fanno parte di un unico plesso e condividono molti dei metodi educativi, anche se gli spazi sono necessariamente diversi.
Anche i miei figli hanno fatto una scuola bellissima, la Pietro Micca o, come è più conosciuta, la Gattamelata, che negli anni Ottanta era una scuola all’avanguardia, con un direttore illuminato, il Federici, che guidava uno splendido corpo docente. Ma gli spazi della Rinnovata sono fantastici, paragonabili a Milano solo a quelli della Città del Sole.
La visita alla scuola ha fatto affiorare a mia madre molti ricordi, quasi tutti belli, anche se ammette di non essere stata un’ottima studentessa, dice che è meglio che le sue pagelle siano andate perse… Si è anche ricordata di quando Mussolini è arrivato in visita, accolto dalla direttrice che aveva sostituito la Pizzigoni, proprio quella che parlando del duce piangeva sempre lacrime di commozione. E mia mamma, nonostante fosse piccolina, l’hanno fatta restare nelle file posteriori, un po’ nascosta, perché mia nonna si era sempre rifiutata di metterle la gonna nera di ordinanza. La sua gonna era blu, e Mussolini era meglio che non se ne accorgesse…
Che bello. Andavo alla Rinnovata anch’io sai? Ne ho ricordi fantastici! Che bella la foto delle aiuole, sono rimaste uguali!! ?
Scuola fantastica! Mi è sempre dispiaciuto non averla frequentata, mentre i miei genitori l’hanno fatta tutti e due, mia mamma dall’asilo nido.