Il festoso Cappon Magro

Il 30 dicembre mi sono svegliata pensando a che cosa avrei potuto preparare di festoso e non consueto per la cena di fine anno della mia famiglia. Mi è subito venuto in mente il Cappon Magro, il colorato piatto ligure che la mia amica Patti mi ha fatto conoscere da qualche anno (e il suo è meraviglioso). Purtroppo Patti era lontana e così, supportata dai miei golosi figli, mi sono messa a studiare diverse ricette e filosofie di preparazione del mitico Cappon Magro.

Il Cappon Magro è divertente già a partire dal nome: vi traspare l’ironia popolare sull’inventiva dei poveri per non essere da meno dei ricchi nei festeggiamenti. Oggi il pesce non è certo un alimento poco costoso, ma lo era per i marinai di un tempo e per le loro famiglie, mentre il cappone delle feste, magari ripieno, era un piatto assolutamente proibitivo.

La maggiore difficoltà nel realizzare il Cappon Magro sta nell’esigenza di cuocere e condire uno per uno ogni ingrediente. Non si tratta perciò di un piatto difficile, ma sicuramente lungo e laborioso: preparatevi anche a spendere un bel po’ di tempo per riordinare la cucina.

Una cosa da chiarire è che non ci sono vere regole per il Cappon Magro e ogni ricetta è valida. Le versioni che si possono suggerire sono infinite: comporre un intero piatto di portata o delle monoporzioni, fare strati precisi o un’insalata scomposta in modo creativo, capovolgere o meno la composizione, far riposare con un peso oppure no, quali tipi di pesce e molluschi utilizzare, quali verdure, aggiungere o non aggiungere le uova sode, ecc.

Dopo aver consultato le varie ricette, mi sono convinta che la tradizione esiga solo alcuni punti fermi: la presenza delle gallette, la preparazione del piatto il giorno prima e tanta, tanta salsa verde per condire, ma niente maionese o gelatina. In ogni modo quella che segue è la ricetta che ho elaborato per questa fine 2020, guidata anche dalla scelta degli ingredienti che ci piacciono di più: ma nessuno può dire quali variazioni farò in futuro.

Ingredienti

  • 1 kg di filetti di nasello
  • 400 g. di gamberi sgusciati
  • 400 g di totani
  • 1 kg di cozze
  • 500 g di mazzancolle
  • 2 grosse barbabietole
  • 3 grosse patate
  • 500 g di fagiolini
  • 1 cavolfiore
  • 500 g di broccoli
  • 8 carciofi
  • una ventina di olive verdi denocciolate
  • 300 g. di gallette
  • aceto 
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • alloro
  • mezzo bicchiere di vino bianco

La salsa verde

(mi spiace, non ho dosi precise, vado a occhio)
  • un mazzo molto grosso di prezzemolo (io utilizzo anche qualche gambo)
  • 3/4 spicchi d’aglio
  • il tuorlo di due uova sode
  • 1 grosso pezzo di pane secco ammollato in acqua e aceto e poi strizzato
  • un vasetto di capperi sott’aceto o sotto sale (che vanno attentamente dissalati)
  • una decina di filetti di acciuga sott’olio
  • abbondante olio extravergine d’oliva

Procedimento

Cominciate con il preparare la salsa verde assemblando gli ingredienti in un mixer o un frullatore. Proseguite poi con pesci, molluschi e le verdure.

Pulite e bollite separatamente in acqua leggermente salata patate, fagiolini, cavolfiori, broccoli e carciofi. Non cuocete le verdure troppo a lungo: devono rimanere sode e croccanti, oltre a conservare un colore acceso. Sempre separatamente, condite ciascuna di esse con sale, aceto e olio, dopo averle tagliate in fettine o rosette;  tagliate in due i fagiolini. Sbucciate, tagliate a fettine e condite con sale e olio le barbabietole.

Cuocete il nasello in una pentola di acqua leggermente salata con qualche foglia di alloro. Spezzettatelo e conditelo con olio e limone. Scottate in acqua bollente gamberi e mazzancolle, sgusciateli per poi condirli sempre con olio e poco limone. Fate aprire le cozze in una padella, con qualche spicchio d’aglio e un po’ di vino bianco; sgusciatele quasi tutte, ma tenetene alcune intere per la guarnizione.

Quando avete pronti tutti gli ingredienti (meglio se in contenitori separati) potete cominciare la composizione: io ho usato un piatto da portata molto ampio. I vari ingredienti devono essere via via aggiunti in strati sovrapposti. Partite dalle gallette che dovete spruzzare abbondantemente di acqua e aceto.

I diversi strati

Io ho proseguito così la successione dei diversi strati:

  • nasello
  • patate
  • barbabietola
  • totani
  • fagiolini
  • gamberi
  • cavolfiore
  • cozze sgusciate
  • broccoli
  • di nuovo barbabietola

Ogni volta, tra uno strato e l’altro mettete abbondante salsa verde. Per il suo colore, ho terminato gli strati con la barbabietola, con cui ho ricoperto il ‘panettone’. Ho utilizzato le mazzancolle per circondare il piatto e decorarlo, aggiungendo anche le cozze con guscio e le olive.

Il piatto deve essere preparato con notevole anticipo, per permettere a tutti i sapori di rafforzarsi grazie ai condimenti e alla vicinanza reciproca. Io l’ho terminato e messo in frigorifero la notte precedente, tirandolo fuori un paio d’ore prima della cena. Per quanto lo permette la consistenza lo si taglia poi a fette.

cappon magro fetta

Oltre che bello, un po’ barocco, un po’ rinascimentale, il nostro Cappon Magro era buonissimo! E io la sua cuoca orgogliosa!

cappon magro in pianta

 

Qui e qui altre ricette per le feste di famiglia (o, almeno, della nostra).