Sono quasi due anni che non mi pagano i contributi; il lavoro è molto faticoso e senza orari.
Non c’è un contratto nazionale, non ci sono accordi decentrati, niente di niente.
Il giorno libero non è garantito, le norme di sicurezza neppure.
Le ferie, quando ci sono, non sono pagate: non ho diritto alla malattia e devo essere sempre reperibile.
E’ poi severamente vietato avanzare proposte e tantomeno fare critiche all’organizzazione.
Certo ci vuole una resistenza fisica e mentale eccezionali…
ma fare la nonna è comunque meraviglioso!
Grazie a Gabriella Fratini per questo scritto, ironico e reale, che rappresenta moltissime nonne.
Sul lavoro delle nonne e la sua retribuzione stanno invece pensando seriamente le nonne svizzere del Movimento AvaEva, raccontate qui, qui e anche un po’ qui.
Qui invece il post Ma te lo aspettavi, nonna?, con i racconti e le emozioni di alcune nonne.
Foto di copertina: Mario Dondero, Maestre, Scozia, 1968
Grazie per la vostra intelligente cultura. Grazie per il modo in cui mostrate il mondo nelle sue mille sfaccettature. Se ci fossero più nonne come voi tanti problemi sociali e/o politici non esisterebbero o sarebbero stati risolti in modo elegante e proficuo per tutti. E per tutti ci sarebbe un sorriso, un bocconcino buono, un po’ più di saggezza.
GRAZIE
Grazie a te, Giovanna, che segui il blog e lo apprezzi. E’ un piacere scrivere di ciò che piace e un privilegio farsi leggere.
Cara Rossella,
Devo dire che è un piacere scoprire uno spazio web così piacevole, interessante e ricco di personalità: è esattamente ciò che cerco quando esploro il web.
E poi sono stata conquistata già dal nome del blog!
I nonni… che invenzione meravigliosa.
Io non ho praticamente vissuto i miei, purtroppo, e oggi, quando vedo nonni e nipoti affiatati (a partire dalla mia nipotina, figlia di mia sorella, con i miei genitori), sono sia intenerita (e quasi commossa…) sia un pochino invidiosa… invidia in senso buono, naturalmente, perché è ciò che io non ho avuto – e tanto mi manca…
Comunque, la riflessione che hai condiviso è molto vera: è un mestiere impegnativo, senza garanzie né retribuzioni, non monetarie, almeno. Perché la gioia è invece immensa.
Insomma… hai una nuova fan!
Un abbraccio,
Manu
Troppo forti e vere le riflessioni sul lavoro di nonna!!! Però i figli apprezzano tantissimo ??
E’ vero! Almeno abbiamo la loro gratitudine, e questa cosa ci ripaga senz’altra, oltre al piacere di stare con i nostri nipoti. Grazie Daniela!
Grazie, Emanuela, ti ringrazio anche qui per le tue parole affettuose. Davvero un peccato che tu non abbia avuto il piacere di stare con i tuoi nonni, ma dal tuo blog ho visto che hai potuto apprezzare altre bellissime persone dalla lunga esperienza.