Le pesche ripiene

Le pesche ripiene, chiamate “i persi pien” nel dialetto di Lesa, il mio piccolo paese affacciato sul Lago Maggiore, erano uno dei due dolci deliziosi che mia madre sapeva preparare alla perfezione; l’altro era la zuppa inglese.

Le pesche si preparavano d’estate, al ritorno dalla villeggiatura in Liguria. Lungo il percorso  facevamo sosta a Sassello,  dove si producevano i famosi amaretti, ingrediente indispensabile per la ricetta.

La mamma entrava nel laboratorio dove varie donne lavoravano agli  impasti. Altre donne invece si occupavano della confezione, avvolgendo ogni amaretto in una leggerissima carta colorata. La mamma però acquistava nello spaccio gli amaretti sfusi. Comprava anche quelli rotti,  un po’ sbriciolati, decisamente più economici; ma lei sosteneva che erano i migliori per riempire le pesche.

A casa, in giardino, ci aspettavano gli alberi di pesche gialle, carichi di frutti maturi. La terra di Lesa, come molti sanno, è speciale per la qualità delle pesche.

In questo modo iniziavano le preparazioni delle pesche ripiene che avrebbero rallegrato le merende d’estate sul tavolo di sasso del giardino. E non solo per la famiglia: la mamma invitava le amiche che arrivavano sempre volentieri a gustare i suoi favolosi “persi pien”.

Questo il procedimento

(ma non chiedetemi le quantità esatte, niente veniva pesato!)

  • Si aprivano a metà  le pesche.
  • Si toglieva il nocciolo.
  • Si scavava la polpa, da utilizzare per l’impasto.
  • La si metteva in una ciotola,
  • quindi si aggiungevano gli amaretti sbriciolati, uno per pesca.
  • Poi una noce di burro
  • e qualche cucchiaiata di cacao amaro.
  • A questo punto si riempivano le pesche con l’impasto morbido,
  • e via nel forno a cuocere dolcemente per mezz’ora.

Ora che sono nonna le preparo anch’io ogni estate, seguendo attentamente questa ricetta. Sono certamente buone: figli, nipoti e amici mi fanno sempre i complimenti.

Ma, se devo dire la verità,  quelle di mia madre restano inarrivabili: non erano solo buone, erano squisite!

 

Qui un altro post di Letizia, su un’avventura di viaggio con il nipote Ariele.

Qui invece il post sul libro “Le valorose ragazze di Lesa“, di cui Letizia è una delle autrici.

 

La foto di copertina è di Karolina Grabowska.